IMPARARE A “VEDERE” PER IMPARARE A DISEGNARE
Semplici tecniche di base per accrescere l’ espressione artistica.
Spiegare in termini essenziali la relazione tra il disegno, i processi visivi e percettivi del cervello e fornire le chiavi di accesso e di controllo.
OBIETTIVI:
- condurre in un affascinante esplorazione della natura del “processo creativo”, nella percezione dei contorni, degli spazi, dei rapporti (caratteristiche squisitamente psicomotorie);
- guidare alla specializzazione emisferica quale capacità di lateralizzazione neuromotoria;
- passare poi alla percezione delle luci e ombre per condurre alla capacità della percezione del tutto o Gestalt attraverso attività grafiche che favoriscono l’attivazione neuronale in una combinazione di passaggi tra:
– il processo analitico-verbale dell’emisfero sinistro (pensa serialmente e traduce i pensieri in numeri, lettere, parole)
– il processo percettivo-visivo dell’emisfero destro (pensa in modelli, o figure, che compongono il tutto e non ammette esemplificazioni, né numeri, né lettere, né parole). -
Insegnare a guardare al di là della prima percezione, a saper vedere oltre sviluppando l’inventiva, lo spirito di ricerca, la capacità di non fermarsi alla prima impressione.
Come si integra in un quadro di competenze motorie?
Lo abbiamo già fatto, parlarlando della motricità fine che, insieme alla grosso motricità, rientra nel campo delle competenze motorie. Parliamo di lateralizzazione emisferica che, nell’ambito delle capacità coordinative, favoriscono l’equilibrio quale sistema cibernetico autoregolato e autoadattato, dove l’organizzazione occhio-mano rientra nelle definizioni delle “sindromi posturali” quali squilibrio tra le docce paravertebrali e oculomotorie.
Il principio è quello di guidare l’utilizzazione delle strutture nervose in un processo di ricerca e riorganizzazione quali sistemi suscettibile a riorganizzazione (concetto dei sistemi vicarianti).
PROGRAMMA
- Esercizi e strategie per sviluppare capacità nuove e diverse di controllo dei processi intellettivi.
- Disegni pre-insegnamento
- Esercizi creativi (per stimolare il pensiero)
- Esercizi analogici (per sviluppare l’intuizione primaria)
- Esercizi vaso-viso (per sviluppare il passaggio tra le due funzioni destro/sinistro)
- Come guardare la figura capovolta (elemento utilizzato anche in posturologia clinica) per arrivare al ritratto.
A CHI È RIVOLTO IL CORSO?
A chiunque abbia il piacere e la voglia di migliorare ed acquisire tali capacità .
DATE
4 – 11 – 18 Maggio; 1 Giugno
1° INCONTRO: 04 MAGGIO.
Che bella la nostra sala. L’interesse suscitato è stato davvero grande e inaspettato.
Siamo passati dall’attivazione neuronale dell’attività grafica a processi di specializzazione emisferica attraverso la coordinazione occhio-mano-piede.
Stiamo realizzando davvero qualcosa di unico, grazie alla grande capacità di Tina Marzo e il dialogo continuo con il suo amico e artista Luigi.
Come dice Tina Marzo questi esercizi strategici di disegno, altri ancora che faremo, hanno lo scopo di stimolare e sviluppare la nostra abilità a pensare in modo CREATIVO, a “vedere” in modo nuovo gli aspetti della nostra vita… indirizzato anche a tutti coloro la cui attività o professione ha a che fare con idee originali, soluzioni nuove e pensiero artistico.
L’entusiasmo vero, che sta rendendo originale il Nostro lavoro è la correlazione che si sta creando tra processo grafico e lateralità motoria, nella definizione della lateralizzazione occhio-mano-piede. Si sta delineando un filo conduttore tra le funzioni cognitive dei due emisferi (con i lavori proposti da Tina) e le nozioni di Posturologia Clinica.
Stiamo sperimentando come, alla base del sistema, c’è sempre un’attivazione determinata da varie influenze esterne che convogliano le risposte in diversi sistemi di controllo. L’attivazione di un sistema è realmente utile sul piano dello sviluppo quando si ha la possibilità di trasferire le acquisizioni ottenute in una certa situazione ad altre situazioni educative.
Ecco attuato praticamente ” il concetto dei sistemi vicarianti”:
Il principio di guidare l’utilizzazione delle strutture nervose in un processo di ricerca e riorganizzazione quali sistemi suscettibile a riorganizzazione. La rieducazione contribuisce alla messa a punto delle supplenze e quindi al recupero funzionale.
Elaborazione del profilo vaso-profili. L’esercizio ha la funzione specifica di facilitare il passaggio dell’uso dell’emisfero sinistro dominante all’uso dell’emisfero destro subordinato, viceversa per i mancini. Lo scopo è quello di provocare un conflitto tra le due funzioni.
Partendo da questo disegno Tina ha fatto vedere come può essere elaborato in figure più complesse, per attivare la funzione corticale sinistra si disegna il profilo sinistro, viceversa dal lato destro.
LO STESSO PROCESSO LO SVILUPPO NELLE DINAMICHE MOTORIE QUANDO CHIEDO AI MIEI ALLIEVI DI INSERIRE UNA SERIE DI ROTAZIONI, CON LE PALLINE, COORDINATE A SEQUENZE BEN DETTAGLIATE.
Nell’organizzare le informazioni, la mente confronta, sistema e classifica le relazioni tra gli oggetti e gli stimoli. La capacità fisiologica fondamentale è quella di cogliere la parte fondamentale di un oggetto, di un’immagine, di un discorso, ossia ciò che è stato definito FIGURA.
Questo è un atto mentale che si basa sulla memoria: abbiamo memorizzato FIGURA e SFONDO separatamente e quando vediamo la FIGURA sappiamo che possiamo riprodurre con la memoria lo SFONDO. Per quanto riguarda la Mente Umana, è bene rilevare che il suo compito consiste nel DECODIFICARE le INFORMAZIONI che provengono dal mondo esterno, organizzandole secondo strutture SIGNIFICATIVE.
Ecco cosa intendiamo per: insegnare a guardare al di là della prima percezione, a saper vedere oltre sviluppando l’inventiva, lo spirito di ricerca, la capacità di non fermarsi alla prima impressione.
11 MAGGIO: 2° INCONTRO CON TINA MARZO
Abbiamo continuato con un esercizio adatto a ridurre il conflitto mentale: LA FIGURA CAPOVOLTA.
I ragazzi sono stati sorprendenti nel disegnare il ritratto di Igor Stravinskij del grande artista Picasso. Ecco alcune immagini…
Ci tengo a precisare che molte persone che hanno fatto questo ritratto non sapevano affatto disegnare. Ecco il risultato invece. STUPEFACENTE (Tina Marzo).
i disegni di TINA MARZO
Alcuni lavori svolti dai corsisti.
Se nel comportamento confluiscono tutte le forze psichiche interne, ogni modifica del comportamento implica un cambiamento nel profondo.
La costruzione del mondo percettivo dipende sempre da un punto di vista , cioè le cose che noi percepiamo dipendono sempre dal luogo e dalla posizione in cui noi ci troviamo. Mentre gli adulti sono in grado di uscire mentalmente dal proprio punto di vista per considerare quello degli altri, i bambini non sanno farlo prima di una certa età. Per essi tutto è relativo al proprio corpo.
Stiamo parlando di ” Rapporti di relazione spazio/tempo”, dove l’atto grafico, scomposto in tre strutture base:
- ASPETTO DEL MOVIMENTO
- IMPOSTAZIONE SPAZIALE
- RAPPRESENTAZIONE DELLA FORMA.
Nell’organizzare le informazioni, la mente confronta, sistema e classifica le relazioni tra gli oggetti e gli stimoli.
Questa esperienza del corpo in relazione con l’ambiente condurrà alla costruzione di schemi che funzionano come STRUTTURE INTERNE ENTRANDO A FAR PARTE DELLO SCHEMA CORPOREO.
Cos’è uno disequilibrio posturale se non un’alterazione dello schema corporeo , in relazione agli oggetti e all’ambiente che lo circonda, di un corpo che ricerca, in base all’esperienza acquisita, risposte adeguate?
Abbiamo iniziato con gli esercizi creativi , per poi continuare con i disegni analogici ( strategici per attivare l’ intuizione).
Infatti TINA MARZO afferma: “Lo scopo é di liberare le varie parti del pensiero dalle trappole verbali per lasciare spazio alla creatività”.
Come affermava Watson, se nel comportamento confluiscono tutte le forze psichiche interne, ogni modifica del comportamento implica un cambiamento del profondo. Vi rientrano tutti gli studi centrati sui problemi della percezione, dei sensi, l’orientamento del corpo nello spazio, il ritmo, ossia lo spazio legato al tempo, nonché gli studi sul senso tonico di “Wapner e Werner”.
Per capire il concetto generale della NOZIONE DEL TEMPO, risulta illuminante riportare la nozione data da Einstein:
“il nostro SPAZIO FISICO, COSI’ COME LO CONCEPIAMO PER TRAMITE DEGLI OGGETTI E DEL LORO MOTO, possiede tre dimensioni e le posizioni vengono caratterizzate da tre numeri. L’istante in cui si verifica l’ EVENTO è il quarto numero”.
Ad ogni evento corrispondono quattro numeri determinanti un gruppo di quattro numeri corrisponde ad un evento determinato. Lo spazio racchiude gli oggetti, ne determina la loro posizione attraverso coordinate (numeri) ed il TEMPO è la misura del loro MOVIMENTO.
Alle tre dimensioni di ogni oggetto nello spazio si aggiunge una quarta dimensione, la quale è determinata dalla MISURA DEL SUO MOVIMENTO.
SE LO SPAZIO SI STRUTTURA PARTENDO DAL CORPO, IL TEMPO SI STRUTTURA PARTENDO DALLO SPAZIO VISSUTO. IN ALTRI TERMINI IL TEMPO PUO’ ESSERE CONSIDERATO COME IL PROLUNGAMENTO DEL GESTO.
PERTANTO LA VALUTAZIONE DEL TEMPO DIPENDE DALLA CAPACITA’ DI CONTROLLO MOTORIO. PIAGET AVVERTIVA CHE MENTRE LO SPAZIO SI VEDE, IL TEMPO NON VIENE PERCEPITO DAI SENSI. IL TEMPO VIENE CONTROLLATO CON LE AZIONI E CON LA LORO DURATA.
SIAMO ENTRATI NEL VIVO DELLE DINAMICHE PSICOMOTORIE…
Rappresentazione delle emozioni: alcuni lavori.
3° INCONTRO 18 MAGGIO.
Programma: 1. disegnare la propria firma; 2. le proporzioni del viso visto di fronte e di profilo; 3. la composizione con il piano d’immagine:
1. disegnare la propria firma
2. Le proporzioni del viso visto di fronte e di profilo
3. La composizione con il piano d’immagine
01 GIUGNO: 4° ED ULTIMO INCONTRO.
Abbiamo concluso questa bellissima esperienza con grande, inatteso entusiasmo dei corsisti. Lo stupore più grande è stato di vedere tutte le diverse, imprevedibili reazioni, di soddisfazione, ammirazione nel riuscire a eseguire quanto non si sarebbe mai immaginato di riportare su carta, i famosi “negati per il disegno”. E’ indubbia una predisposizione innata, ma anche la tecnica dà il suo contributo.
Riguardo l’assetto motorio vorrei riportare un piccolo passo del testo “Rieducazione delle scoliosi e delle lombalgie” di V. Pirola, nell’articolo” Metodo degli equilibri” curato da A. M. Cristofanilli:
“Da un’indagine condotta su seimilaseicentocinquanta soggetti tra i sette e i sedici anni, una maggiore frequenza di scoliosi precoce fu riscontrata in bambini che presentavano ritardo nello sviluppo dell’equilibrio. La frequenza di cadute diminuiva gradualmente con la crescita del bambino. Inoltre dove si riscontrava un ritardo dello sviluppo dell’equilibrio c’era anche una deviazione laterale. Di questi, quattordici casi affetti da scoliosi idiopatica progressiva presentavano una disfunzione marcata del riflesso di raddrizzamento e anche disfunzione congenita dei movimenti oculari come nistagmo spontaneo orizzontale. I pazienti affetti da scoliosi presentavano una posizione significativamente più instabile in tutte le prove.
Il sistema dell’equilibrio controlla la posizione e lo spostamento degli occhi in funzione della posizione del capo e della mira, tramite il riflesso vestibolare (VOR), e il tono della muscolatura estensoria antigravitaria degli arti e principalmente paravertebrale ( il sistema mantiene la colonna vertebrale in posizione eretta), tramite i riflessi vestibolo spinali (VS). Sulla base di questo schema neurofisiologico, risulta evidente che ” il funzionamento alterato di un blocco o di un collegamento tra due blocchi del sistema, provoca un’alterazione della postura del rachide”.
Ecco che l’arte grafica, nella sua interrelazione con la motricità fine, diviene un aspetto da non trascurare nel recupero neuromotorio.
BIBLIOGRAFIA:
RIEDUCAZIONE DELLE SCOLIOSI E DELLE LOMBALGIE, V. PIROLA, EDI-ERMES | QUANTO È DIFFICILE IMPARARE A LEGGERE, C. H. DELACATO | L’INTERPRETAZIONE DELLA SCRITTURA, R. HEISS, EDIZIONI MESSAGGERO PADOVA | LE BASI DEL METODO, M. FELDENKRAIS, CASA ED. ASTRAGALO | PROPORZIONI E CANONI ANATOMICI, H. HAYASHI, EUROMANGA ED.